“TUTTO QUELLO CHE STO PER DIRVI È FALSO”, IL TEATRO CIVILE ANTICONTRAFFAZIONE STRUMENTO DI FORMAZIONE SULLE AGROMAFIE PER LA MAGISTRATURA

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Va in scena oggi a Roma TUTTO QUELLO CHE STO PER DIRVI È FALSO – primo spettacolo di teatro civile anticontraffazione, interpretato da Tiziana Di Masi.

La rappresentazione si tiene lunedì 16 marzo alle ore 19.30 a Palazzo Rospigliosi nel corso di un’occasione inedita per il teatro ma importante e significativa per la scelta di inserire una pièce teatrale come strumento di formazione e aggiornamento professionale in materia di agromafie. L’iniziativa è organizzata dall’Osservatorio agromafie di Coldiretti, diretto dal dr. Giancarlo Caselli, in collaborazione con la Scuola Superiore della Magistratura. L’ingresso è riservato ai magistrati che partecipano all’incontro.

Tiziana Di Masi, tuttora in scena con Mafie in pentola. Libera Terra, il sapore di una sfida (173 repliche in quattro anni), indaga per la prima volta, con il suo teatro civile e d’impegno sociale, il business della contraffazione a 360 gradi, gli ambiti in cui il “falso” prospera (agroalimentare, moda, farmaceutica, meccanica, audio/video ecc) e assicura utili alle mafie che lo gestiscono.

Dopo circa ottanta repliche già rappresentate di TUTTO QUELLO CHE STO PER DIRVI È FALSO”, afferma Tiziana Di Masi, “si sta moltiplicato il consenso a un’iniziativa di cui finalmente si sente necessità. Ed è per me un onore essere stata scelta per un’occasione così importante come quella organizzata dall’Osservatorio sulle agromafie, che è uno degli argomenti affrontati nello spettacolo.

Con TUTTO QUELLO CHE STO PER DIRVI È FALSO ho deciso di comunicare, in maniera innovativa e fruibile da parte del pubblico, i danni sociali causati dalla più subdola e redditizia attività delle mafie. È subdola perché mascherata da una presunta accettabilità sociale che va invece scardinata alla base, comunicando alle persone che comprano il falso perché non lo ritengono un fatto grave, oppure perché sono convinti di dare un aiuto a chi lo vende –  ultimo anello della catena, vittima del commercio di falsi – chi ci guadagna davvero”.

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