“Mafie in pentola – Libera Terra, il sapore di una sfida” vince la prima edizione del premio Carlo Alberto Dalla Chiesa, “Legalità e cambiamento”.
Lo spettacolo interpretato da Tiziana Di Masi e scritto da Andrea Guolo sulla storia delle cooperative di Libera Terra, dai terreni confiscati alle mafie, si è imposto nella sezione “Arti e Cultura contro le mafie”. La cerimonia di premiazione si è tenuta stamane a Catanzaro, nella sala del Tricolore della Prefettura.
“È per me un onore ricevere un premio che porta il nome di un grande italiano, il generale Dalla Chiesa, protagonista della lotta al terrorismo e alla mafia, che ha sacrificato la propria vita per la nostra libertà e per dare un futuro al Paese” dichiara Tiziana Di Masi, in scena ieri sera a Pisa con il nuovo spettacolo “Tutto quello che sto per dirvi è falso”, con cui racconta e documenta il business della contraffazione gestito dalla criminalità organizzata.
“Ringrazio chi ha creduto nel mio lavoro, il pubblico che da quattro anni e oltre 160 repliche continua ad affollare i teatri e gli spazi dove porto in scena Mafie in pentola per raccontare un’antimafia quotidiana e possibile, basata sul consumo consapevole di prodotti buoni e giusti. Un viaggio straordinario, sostenuto “dal basso”, che continua nei prossimi mesi con nuove date. Il 15 novembre a Milano, quando lo spettacolo andrà in scena per la rassegna Milano e la Memoria, sarà l’occasione per festeggiare questo importante traguardo”.
Già premio Cultura contro le mafie 2014, “Mafie in pentola” è il racconto di un viaggio all’interno delle cooperative di Libera Terra dove, sui terreni un tempo in mano alle mafie, è nata una “bella economia” i cui cardini si chiamano agricoltura biologica, qualità, lavoro e rispetto delle leggi. Lo spettacolo si fonda sulla speranza e sulla rinascita, perché la terra non smette mai di rigenerarsi, basta concederle la possibilità. Ed ecco che nella Piana di Gioia Tauro, dagli ulivi abbattuti dalla ‘ndrangheta per ricavarne legname e non cederlo alle cooperative, si originano quei polloni che daranno l’olio della speranza; ecco i vigneti bruciati dalla sacra corona unita in Puglia che tornano a fiorire e a regalare un grande vino; ecco in Sicilia l’affermazione di un’agricoltura che rompe il muro delle regole mafiose e versa finalmente i contributi ai lavoratori. Attraverso il coinvolgimento del pubblico, chiamato sul palco ad assaggiare i prodotti, “Mafie in pentola” non “chiude” lo stomaco dello spettatore, bensì stimola la sua “fame” di legalità e di cose buone. Il cibo si fa memoria e occasione di riscatto sociale.
La conquista del premio Carlo Alberto Dalla Chiesa è l’occasione per due dediche speciali. “Il primo pensiero – afferma Tiziana Di Masi – va a don Luigi Ciotti e a tutti i lavoratori di Libera Terra, che con straordinario impegno e tenacia hanno saputo scrivere una delle pagine più belle della nostra storia. L’Italia migliore è dalla vostra parte. La battaglia sarà lunga, la vittoria è certa”.
“In questa giornata di festa – conclude l’interprete di Mafie in pentola – voglio ricordare un amico scomparso pochi giorni fa, Augusto Bianchi Rizzi, uomo di cultura e impegno civile, che per oltre vent’anni ha aperto le porte della sua casa milanese ad artisti e testimoni di pace, contribuendo negli indimenticabili “Giovedì” a scuotere le coscienze e a mantenere alta la guardia nella lotta alle mafie, nella loro capitale finanziaria”.