Il teatro civile entra nelle scuole per raccontare la “filiera del dolore” che arricchisce i clan mafiosi.Con la partecipazione di Gian Carlo Caselli,
presidente del comitato scientifico della fondazione “Osservatorio Agromafie”
“I falsi provocano danni alla salute di chi li acquista, distruggono economia, lavoro, diritti sociali, dignità umana e identità del made in Italy”
(Tiziana Di Masi, Tutto quello che sto per dirvi è falso)
Il teatro civile come strumento per dialogare e interagire con gli studenti, parlando di tematiche quali l’acquisto consapevole, l’economia illegale e il vero made in Italy.
Tiziana Di Masi è tornata nelle scuole superiori con “TUTTO QUELLO CHE STO PER DIRVI È FALSO”, primo spettacolo di teatro civile dedicato all’emergenza contraffazione. La rappresentazione è andata in scena giovedì 11 maggio a Fiumicino, istituto superiore Leonardo Da VinciL’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con la fondazione Osservatorio Agromafie, promossa da Coldiretti e il cui comitato scientifico è presieduto dal procuratore Gian Carlo Caselli, che è intervenuto a fine spettacolo nell’incontro con gli studenti.
La rappresentazione di Fiumicino è la nuova tappa scolastica di un progetto teatrale che ha debuttato alla fine del 2013 e viaggia verso la 150.ma replica. “Quello delle scuole – afferma Tiziana Di Masi – è il pubblico più stimolante, perché mette in luce tutte le contraddizioni e l’inefficacia con cui è stato finora affrontato l’argomento contraffazione, autentica emergenza che però non viene considerata tale da chi acquista il falso, perché ‘ci sono cose ben peggiori’ come la droga, la criminalità organizzata e via dicendo. Invece questo business passa attraverso le stesse mani e porta introiti alle stesse organizzazioni criminali e mafiose”.
Ed è un business fiorente. Il Censis valuta un fatturato illecito derivante dalla contraffazione in Italia pari a 6,5 miliardi di euro, con oltre centomila posti di lavoro regolari persi e 5 miliardi di entrate sottratte al sistema economico nazionale. Il giro d’affari è aumentato del +4,2% negli ultimi tre anni.
Ma la lotta alla contraffazione e all’illegalità non può essere attuata soltanto con le operazioni di polizia. La risposta deve arrivare dal basso, a cominciare proprio dai giovani che sono i consumatori di oggi e ancor più saranno i consumatori di domani. “La libertà è partecipazione”, afferma Tiziana Di Masi, “e i nostri acquisti sono il primo e più immediato strumento di partecipazione politica, perché tutte le volte che scegliamo un prodotto noi contribuiamo al cambiamento. Comprare è un atto politico”.
“Non possiamo illuderci di combattere i falsi, che sono la più subdola e redditizia attività delle mafie proprio perché mascherata da una presunta accettabilità sociale, soltanto attraverso la repressione. Da tre anni, con questo spettacolo, racconto al pubblico cosa c’è dietro la contraffazione per far capire alle persone che comprano il falso chi ci guadagna davvero”.
Le scuole sono diventate il laboratorio informativo teatrale di TUTTO QUELLO CHE STO PER DIRVI È FALSO grazie a una lunga serie di date organizzate negli istituti superiori del nordest da Regione Veneto e in tutta Italia da Confcommercio nazionale, all’interno del progetto di Educazione all’acquisto legale, le cui ultime repliche sono andate in scena a Cagliari il 4 maggio e all’Isola d’Elba (Portoferraio) il 9 maggio, e che riprenderà con il nuovo anno scolastico a Varese e Firenze.