“A Natale non avvelenate i vostri figli: non regalate giocattoli contraffatti”
Appello dell’attrice Tiziana Di Masi, a teatro con “Tutto quello che sto per dirvi è falso!” lancia un appello ai genitori
“Non avvelenate i vostri figli regalando loro giocattoli contraffatti: sono ricoperti di vernici tossiche e i pezzi non sono sicuri perché possono essere ingeriti e inalati. Non comprate quella roba. Costa pochi euro ma mettete a rischio i vostri bambini!”.
Nei giorni tradizionalmente dedicati all’acquisto dei regali di Natale, Tiziana di Masi – impegnata a teatro con “Tutto quello che sto per dirvi è falso!”, primo spettacolo di teatro civile sull’emergenza contraffazione – lancia un appello a tutti i genitori: “non mettete a rischio la salute dei più piccoli comprando oggetti, magari giocattoli, contraffatti e, quindi, non sicuri”.
“Per provare a non deludere il vostro bambino – continua la Di Masi -, perché costa troppo comprargli tutti i giocattoli che chiede, voi rischiate di ucciderlo! Acquistare un giocattolo contraffatto, di produzione incerta, regalarlo ad un bambino che se lo porta a letto, lo “smangiucchia”, ci vive insieme, equivale a mettere a repentaglio la sua possibilità di diventare un adulto sano”.
I bambini, purtroppo, sono tra i più esposti ai “rischi” della contraffazione e Tiziana Di Masi nel suo spettacolo lo racconta bene. “Qualche anno fa in Inghilterra fece scalpore il caso di Archie Lloyd Bennett, un bambino di nove mesi, il cui viso fu ustionato dal contatto con la pelle di un divano, importato dalla Cina e trattato con un potente fungicida. Quel divano era stato acquistato da una rispettabilissima catena al dettaglio, che ne pagò le conseguenze. Ora, chiediamoci: se questo può accadere nelle catene legali, cosa può succedere se acquistiamo da quelle illegali, la cui filiera è controllata dalle mafie? Quali garanzie otteniamo, per la salute dei nostri figli, da chi ce le vende? Pensiamolo per i giocattoli, ma anche per i capi di abbigliamento trattati con coloranti tossici, per scarpine “made in China” come quelle sequestrate nel 2011 a Milano con livelli di cromo esavalente, sostanza cancerogena, dieci volte superiori al limite consentito”.
“Lo so che viviamo una fase di crisi – conclude Tiziana Di Masi – e che se si può risparmiare un po’, di questi tempi, non è male. Magari, però, accontentiamoci anche di un regalo più piccolo, “formato crisi” diciamo, ma sano, libero dalle mafie, che non ci faccia male e che non sia costato posti di lavoro a nessuno. Perché è anche a causa della contraffazione, che costa ogni anno 110 mila posti di lavoro, che la crisi morde più forte, sostituendo occupazione legale con quella illegale. Pensiamo a quanto accaduto purtroppo a Prato e facciamo in modo, con i nostri acquisti, che fatti simili non accadano più”.